La depressione mi fa pen(s)are…
La sofferenza, questa è l’unica causa della consapevolezza.
(Fëdor Dostoevskij)
Il termine clinico “depressione” è spesso utilizzato all’interno del gergo comune per indicare momenti della vita particolarmente “pesanti” in cui il soggetto si sente spossato, spento, senza speranze e con un profondo senso di tristezza. Ma quando la depressione diventa un vero e proprio disturbo? Questo avviene quando L’area affettiva, cognitiva e relazionale iniziano ad essere particolarmente compromesse dalla sofferenza, la persona depressa, infatti, osserva il mondo attraverso delle lenti scure in cui tutto sembra spento ed inutile, alla vita preferisce l’oblio del dormire. Ogni gesto, azione quotidiana, costa fatica, così tutto passa in secondo piano: la cura di sé, degli altri, della casa, del lavoro. La lamentela del depresso è continua, con momenti di forte accusa e rabbia verso se stessi e gli altri continuamente accusati di non capire il dolore e la sofferenza del soggetto.
Ci sono, poi, una serie di sintomi specifici della depressione come: la perdita di energie, senso di fatica, difficoltà nella concentrazione, agitazione motoria e nervosismo, perdita o aumento di peso, disturbi del sonno (insonnia o ipersonnia), mancanza di desiderio sessuale e dolori fisici. A livello cognitivo si può riscontrare difficoltà nel prendere decisioni e nel risolvere i problemi, ruminazione mentale (restare a pensare al proprio malessere e alle possibili ragioni), autocriticismo ed autosvalutazioni. I comportamenti che contraddistinguono la persona depressa sono l’evitamento delle persone e l’isolamento sociale, frequenti lamentele, la riduzione dell’attività sessuale fino a poter arrivare a tentativi di suicidio.
La depressione è strettamente connessa alla sensazione di perdita e la cause possono essere ben chiare (ad esempio la perdita del lavoro, la fine di un amore..) oppure latenti e non visibili. Comunque sia, vi è sempre un perché, una causa seppur latente e non manifesta che provoca un dolore devastante nel soggetto. Il terapeuta aiuterà il paziente ad affrontare i contenuti dolorosi della sua esistenza traghettandolo, nel rispetto dei suoi tempi, ad una modalità inedita e meno dolorosa di stare al mondo.